Nel bacino del Mediterraneo, il tonno rosso dell’Atlantico è stato sfruttato fin dal Neolitico, come attestano le incisioni rupestri nelle grotte dell’isola di Levanzo, vicino alla Sicilia (foto sotto, all’estrema destra: è un tonno e non un delfino!)
È presente anche su questa moneta di bronzo greco-ispano-cartaginese (200-100 a.C.), proveniente da Gades o Carthago Nova, una città greca in Spagna. Coll. Istituto Oceanografico.
Una stella della cucina giapponese
Oggi, il tonno rosso è usato per fare sashimi e sushi per i consumatori giapponesi attenti alla salute. Gli altri tonni (tonnetto striato, tonno bianco, tonno pinna gialla) sono più utilizzati nelle conserve e in altri prodotti preparati e conservati.
Il tonno rosso premium sta raggiungendo prezzi record. Nel gennaio 2019, all’asta di Capodanno di Tokyo, un tonno rosso del Pacifico di 278 kg (Thunnus orientalis cugino del tonno rosso dell’Atlantico Thunnus thynnus), pescato nel nord del Giappone, è stato venduto all’asta per l’incredibile cifra di 2,7 milioni di euro!
Il tonno del Mediterraneo viene esportato...
Nel bacino del Mediterraneo, più di 20 paesi sfruttano il tonno rosso, il che lo rende una risorsa marina altamente condivisa che può essere gestita solo in un quadro internazionale. Negli ultimi due decenni, il 60% delle catture sono state fatte da Francia, Spagna, Italia e Giappone, dando a questi paesi una particolare responsabilità.
La grande maggioranza del tonno rosso catturato nel Mediterraneo dalla pesca industriale è destinata all’acquacoltura e all’attività di ingrasso che rifornisce il mercato giapponese.